mercoledì 27 maggio 2009
Elezioni Studentesche a Brescia: vince Studenti Per-Studenti Democratici...
giovedì 30 aprile 2009
L'AQUILA: Se la scuola della guardia di finanza dell'Aquila può ospitare il G8, perchè non può ospitare l'università?
martedì 28 aprile 2009
PROROGATO FINO AL 2010 IL CNSU
E’ stato prorogato fino a maggio 2010 il mandato del Cnsu. Dopo due anni di attività è tempo di dar voce ai nostri rappresentanti nazionali per far conoscere meglio questo organo istituzionale e l’attività svolta fino ad oggi. Per chi non lo sapesse, il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari è l’organo consultivo di rappresentanza degli studenti iscritti ai corsi attivati nelle università italiane, di laurea, di laurea specialistica e di specializzazione e di dottorato. Esso formula pareri e proposte al Ministro dell’istruzione, università e ricerca :- sui progetti di riordino del sistema universitario predisposti dal Ministro; - sui decreti ministeriali, con i quali sono definiti i criteri generali per la disciplina degli ordinamenti didattici dei corsi di dei corsi di studio universitario, nonché le modalità e gli strumenti per l’orientamento e per favorire la mobilità degli studenti; - sui criteri per l’assegnazione e l’utilizzazione del fondo di finanziamento ordinario e della quota di riequilibrio delle università. Inoltre:- elegge nel proprio seno otto rappresentanti degli studenti nel Consiglio Universitario Nazionale; - può formulare proposte e può essere sentito dal Ministro su altre materie di interesse generale per l’università; - presenta al Ministro, entro un anno dall’insediamento, una relazione sulla condizione studentesca.Abbiamo intervistato il consigliere nazionale Francesco Esposto, studente al terzo di ingegneria corso per l'ambiente ed il territorio, già rappresentante degli studenti a Brescia eletto nel 2005.
- Come mai hai deciso di candidarti come membro del Cnsu?
Perché pensavo, a fronte dei 2 anni di esperienza passata come rappresentante degli studenti a Brescia, di potere dare di più al nostro Ateneo, così ho deciso di candidarmi per essere più incisivo e poter migliorare la strada che si stava percorrendo. Ricordiamoci che la maggior parte delle scelte locali sono all'interno di una logica nazionale ed europea.
- Cosa ne pensi di questo rinvio delle elezioni nazionali per effetto del decreto "milleproroghe"?
Sono contrario, in realtà, perchè adempiere al ruolo di rappresentante degli studenti non deve diventare "un lavoro" ma è un servizio che il singolo cerca di svolgere al meglio per migliorare il sistema universitario. Prorogare a 3 anni il mandato, quando la carriera di uno studente universitario in regola è di 3 o 5 anni, è un'assurdità ed equivale a creare una sorta di "casta" o blocco alle rappresentanze a livello nazionale poichè nessuno si candida al primo o al secondo anno di corso in quanto non conosce nè problemi nè dinamiche dell'università.Sarebbe quindi meglio ritornare al mandato biennale.
- Ti assorbe parecchio questo impegno?
Come funzionano le assemblee? Il Cnsu è abbastanza impegnativo, in termini di tempo. Ad oggi abbiamo fatto 13 sedute, che in genere durano 2-3 giorni, al Ministero dell'Università (Roma, zona Eur) ed io ho partecipato a 12 sedute. Aldilà dei singoli incontri,, il tempo utilizzato per essere sempre aggiornati ed informati, è elevato. Durante le assemblee diamo pareri in merito ad ogni, disegno di legge e a tutto ciò che riguarda l'Università e la ricerca; solleviamo problemi; cerchiamo di portare proposte per risolvere esigenze nazionali ma anche locali.
- Ad esempio?
Ad esempio durante lo scandalo dei "test di medicina" io ho presentato un documento degli studenti di Brescia in cui si chiedeva di fare chiarezza in merito e di prendere provvedimenti.
- Le proposte da dove vengono esattamente?
Dipende: singoli studenti, liste, gruppi, associazioni…di tutto e di più. Devo dire che Brescia ha proposto molto, e penso anche bene, essendo un ateneo medio-piccolo con meno di 15.000 studenti... Tante questioni però ci vengono poste dall'"alto", dal ministero, come la riforma e quindi ci viene chiesto di dire cosa ne pensiamo e come si può migliorare.
- Quale questione state affrontando ora?
Ora c'è la questione riguardante l'esame di abilitazione delle scuole di specializzazione medica: la data non è ancora uscita e si è in ritardo quindi il Cnsu ha scritto un documento in cui sollecita il ministro ed il ministero a emanare il bando al più presto e abbiamo anche chiesto di incontrare le persone a cui compete tutto questo per sollecitarle e sembra che qualcosa inizi a muoversi. Anche per giurisprudenza stiamo intervenendo sia per proporre il tirocinio all’ultimo anno sia per modificare la rigidità del curriculum.
- Secondo te qual è la "vittoria" più grande del Cnsu?
Direi che da un punto di vista "tangibile" nell'immediato credo la posizione in merito ai test errati di medicina e alle scuole di specializzazione e a numerose modifiche di regolamenti che vanno nella direzione degli studenti ad esempio il poter cambiare il corso di studi mantenendo i crediti acquisiti.. Il "lavoro" più importante però riguarda il mettere in mostra i problemi che hanno gli studenti e cercare di risolverli: tante questioni recepite con la nuova riforma penso siano partite da noi. Purtroppo abbiamo incontrato la dott.ssa Gelmini un po’ tardi, quando tutto era già stato "fatto".
- Quale impatto immagini sull’Università degli Studi di Brescia a causa del tanto discusso decreto Gelmini?
Sicuramente la situazione attuale è gravissima! quasi al collasso e se tutto rimarrà così oltre ad aumentare sicuramente le tasse da settembre (ne stiamo discutendo proprio in questi giorni) e oltre a ridurre le supplenze...accadrà qualcosa di molto grave: chiuderanno alcuni corsi, aumenteranno le tasse e ci saranno meno servizi; senza parlare dei tagli alla ricerca che ai più non sono tangibili!
- E quindi come si interviene per evitarlo? Come evitarlo?
Basterebbe poco: 1. colpire chi spreca veramente con nomi di università e corsi; 2. coinvolgere gli studenti; 3. capire che l'Università e la ricerca sono importanti. Il primo passaggio di tutto è: responsabilizzare il sistema Universitario è una cosa molto concreta, in Università nessuno ha colpe o merito: il rettore delega ai presidi, i presidi ai dipartimenti, i dipartimenti ai singoli professori e così non si va molto lontano perché ognuno deve avere la sua responsabilità.
- Due domande ancora. La prima: quali sono i disagi che avete riscontrato tra gli studenti, senza considerare quelli legati alla legge 133?
In ordine al "percorso universitario": 1. mancanza di un adeguato orientamento (non è con pubblicità che spieghi bene cosa è l'università e cosa fa il tuo corso di studi); 2. la difficoltà a risolvere i problemi legati ai singoli esami (se mi si accavalla un appello come faccio, se devo compilare il piano di studi); 3. la difficoltà a scegliere il piano di studi con semplicità (e ciò è legato per esempio all'Erasmus, con il quale ci sono 1000 problemi) e quindi la difficoltà a cambiare; 4. il collegamento con il "mondo del lavoro".
- Pensi che si riusciranno a risolvere?
Mi riferisco per lo più al quarto problema.Si può fare tanto, ma ci vuole la volontà di tutti. Da 4 anni ad oggi (aldilà delle ultime leggi) la situazione sta migliorando: la riforma ex-270 va in questa direzione! Bisogna crederci...e se posso permettermi...partecipare come studenti! Perché lo spazio c'è ma siamo in troppo pochi a partecipare e ad incidere...
- L’altra domanda è: pensi che guardando agli altri sistemi universitari (tipo quelli europei) potremmo modificare e migliorare il nostro?
Io penso che il nostro sia un sistema a sé; detto ciò però per quanto le riguarda tutte le scelte (ultime leggi, Gelmini a parte) noi ci stiamo interfacciando e scegliamo il tutto in un quadro europeo della formazione: gli obiettivi di Lisbona 2010, (ad es. per una laurea unica che può essere riconosciuta all'estero) sono vincolanti perché tutte le nostre scelte sono in quella direzione. Infatti la legge 270/04 e i nuovi ordinamenti che partiranno a Brescia l'anno prossimo a economia ed ingegneria recepiscono questo indirizzo. Tutto in realtà è partito dal processo di Bologna. Il tema dei titoli di studio e della loro articolazione in cicli è centrale nel Processo di Bologna. Nella Dichiarazione di Bologna (1999) il tema viene affrontato attraverso l'individuazione di due dei sei obiettivi ivi indicati. 1. Titoli di agevole lettura e comparazione; in questo punto si fa riferimento al Diploma supplement e all'implementazione di un Sistema di Istruzione Superiore europeo che favorisca la occupabilità e sia in grado di competere a livello internazionale. 2. Due cicli principali, "undergraduate" e "graduate". *L'accesso al secondo ciclo richiede il completamento del primo. *Il 1°ciclo: durata almeno 3 anni; titolo valido nel mercato del lavoro europeo come livello appropriato di qualificazione. *Il 2° ciclo: può concludersi con "master" e/o dottorato.
- C'è qualcosa che vorresti fosse detta a tutti attraverso la newsletter?
Sì. Aldilà della propria facoltà, appartenenza politica, interessi ed altro è importante che lo studente che dedica all'incirca l'80% della sua vita per almeno 3 anni allo studio e a ciò che sta facendo si interessi un po’ di più a tutto ciò e cerchi di migliorarlo nel suo piccolo! Solo così forse avremo meno lamentele, meno ignoranza e più qualità sia per noi stessi che per gli altri, come diceva John Fitzgerald Kennedy “pochi avranno la grandezza per raggiungere la storia, ma ciascuno di noi può agire per cambiare qualcosa nel mondo, e nell'insieme di tutte queste gesta sarà scritta la storia di questa generazione”.