mercoledì 27 maggio 2009

Elezioni Studentesche a Brescia: vince Studenti Per-Studenti Democratici...

Una cosa a noi è sembrata indiscutibile: a vincere sono stati soprattutto quei 3.270 studenti, il 22,6% degli aventi diritto, che nei due giorni di votazioni hanno fatto ordinatamente la fila davanti ai seggi per eleggere i propri rappresentanti.Le elezioni 2009 per il rinnovo del Crs si sono chiuse quindi con un record di affluenza, segno di democrazia e speranza. Per la cronaca, a livello di Facoltà la maggiore affluenza si è registrata ad Ingegneria, dove si sono recati alle urne 1.184 studenti (il 27,52%); seguita nell’ordine da Giurisprudenza con 508 studenti (il 21,34%); quindi Medicina e Chirurgia con 998 votanti (il 20,86%) ed infine Economia con 580 studenti che si sono recati alle urne (il 16,67%). I SEGGI LISTA PER LISTAE’ ancora presto per sapere chi sarà scelto per guidare il nuovo Crs: il presidente verrà nominato nella prima seduta, che si terrà solo nelle prossime settimane. Conti alla mano la lista che ha conquistato il maggior numero di seggi è Studenti Democratici che, pur correndo soltanto in tre Facoltà (era infatti assente ad Ingegneria), conquista 31 dei 96 posti complessivi. In seconda posizione si piazza Ateneo studenti con 29 seggi, quindi a seguire: Progetto Ingegneria (16 eletti), Atto primo (11), Lista tricolore (6) e Mup (3). I CONSIGLI DI FACOLTA’ La sfida ad Ingegneria si è giocata tra Progetto Ingegneria e Atto Primo: le due liste erano composte esclusivamente da studenti di via Branze. Progetto Ingegneria ha conquistato 13 seggi (il 50% del totale) contro i 9 di Atto Primo, Mup ottiene tre eletti, mentre l’ultimo scranno disponibile è appannaggio della Lista Tricolore. A Medicina, Studenti democratici conquista oltre la metà dei seggi disponibili: 17 su 30. Dieci sono gli scranni ottenuti da Ateneo Studenti, tre da Lista Tricolore. A Giurisprudenza Ateneo Studenti supera Studenti Democratici per un solo seggio (3 a 2), mentre un seggio va alla Lista Tricolore. Infine a Economia 7 seggi vanno ad Ateneo Studenti, quattro a Studenti democratici, mentre Lista Tricolore ottiene un seggio. GLI ORGANI DI ATENEONel Cda, Studenti democratici e Ateneo studenti conquistano due seggi a testa, mentre Atto primo e Progetto ingegneria uno ciascuno. In Senato accademico, due seggi sono appannaggio di Ateneo studenti, uno a testa per Studenti democratici e Progetto ingegneria. Ateneo e Studenti democratici si dividono (due a testa) anche i seggi di Senato accademico integrato e Comitato per lo sport. I SEGGI NEL CRS Il Consiglio Rappresentativo degli Studenti è l’organo più importante a livello di rappresentanza studentesca in Ateneo. Le urne delineano questo scenario: 8 consiglieri per Ateneo studenti, 7 per Studenti democratici, 3 per Progetto Ingegneria, 2 per Atto primo. Per eleggere il presidente servono 11 voti su 20. Studenti democratici e Progetto ingegneria hanno già manifestato il loro esplicito accordo, quindi dispongono tuttora della metà dei voti. Niente unione, almeno per il momento, tra Ateneo Studenti e Atto primo, che insieme assommerebbero dieci preferenze.

giovedì 30 aprile 2009

L'AQUILA: Se la scuola della guardia di finanza dell'Aquila può ospitare il G8, perchè non può ospitare l'università?

L'AQUILA « Se la scuola della guardia di finanza dell'Aquila può ospitare il G8, perchè non può ospitare l'università?» Se lo chiede l'Udu la quale ritiene che «la ricostruzione della città dell'Aquila non possa prescindere dal rilancio della sua università, che da sempre rappresenta l'istituzione più importante, il motore vivo del territorio, in termini di ricchezza sociale, culturale ed economica». Per l'Udu «i progetti di ricostruzione messi in campo dalle istituzioni devono essere basati su alcuni principi fondamentali: conoscenza del territorio, condivisione e democraticità delle scelte. In questo contesto, il modello di ricostruzione deve avere come perno centrale l'università, con i suoi centri di ricerca e i suoi studenti. Per questo deve esserci la volontà politica precisa di investire sull'università, per farla ripartire all'Aquila già da settembre». « È evidente - osserva l'Udu - che sono necessarie risposte concrete dalle Istituzioni, per garantire a tutti gli studenti borse di studio, esonero dalle tasse universitarie, trasporti gratuiti all'interno dell'Abruzzo e con le regioni limitrofe, risposte efficaci e condivise sulla residenzialità studentesca». L'UdU, in merito, ha già proposto la creazione di un villaggio di case di legno nei pressi del polo universitario di Coppito. «Per la scarsità di spazi imposta dall'evento sismico che ha sconvolto la città dell'Aquila - continua-, molte facoltà dell'ateneo aquilano stanno scegliendo in questi giorni di delocalizzare i propri corsi di laurea in varie sedi della Regione Abruzzo». L'Udu crede che «sia indispensabile trovare delle soluzioni che permettano al nostro Ateneo di ripartire a L'Aquila. La notizia di questi ultimi giorni, secondo la quale il Presidente del Consiglio ha confermato che il prossimo G8 si terrà presso la struttura della nuova scuola della Guardia di Finanza a Coppito, dimostra che ci sarebbero strutture pubbliche tali da ospitare al meglio l'ateneo aquilano. Infatti, tale sede sarebbe in grado, a detta del Governo, di ospitare migliaia di persone in occasione dei lavori del G8». Il Sindacato Studentesco si chiede: «se a L'Aquila c'è una struttura in grado di ospitare un evento delle dimensioni del G8, perchè non vi si può ospitare l'Ateneo?». L'Udu, quindi, «chiede al Governo e alle Istituzioni tutte una risposta a questa domanda, perchè è assolutamente urgente mettere in campo soluzioni che permettano all'università e ai suoi studenti di riprendere la propria attività a L'Aquila».

martedì 28 aprile 2009

PROROGATO FINO AL 2010 IL CNSU

Ecco la mia intervista alla newsletter ( clicca qua per leggerla ) :

E’ stato prorogato fino a maggio 2010 il mandato del Cnsu. Dopo due anni di attività è tempo di dar voce ai nostri rappresentanti nazionali per far conoscere meglio questo organo istituzionale e l’attività svolta fino ad oggi. Per chi non lo sapesse, il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari è l’organo consultivo di rappresentanza degli studenti iscritti ai corsi attivati nelle università italiane, di laurea, di laurea specialistica e di specializzazione e di dottorato. Esso formula pareri e proposte al Ministro dell’istruzione, università e ricerca :- sui progetti di riordino del sistema universitario predisposti dal Ministro; - sui decreti ministeriali, con i quali sono definiti i criteri generali per la disciplina degli ordinamenti didattici dei corsi di dei corsi di studio universitario, nonché le modalità e gli strumenti per l’orientamento e per favorire la mobilità degli studenti; - sui criteri per l’assegnazione e l’utilizzazione del fondo di finanziamento ordinario e della quota di riequilibrio delle università. Inoltre:- elegge nel proprio seno otto rappresentanti degli studenti nel Consiglio Universitario Nazionale; - può formulare proposte e può essere sentito dal Ministro su altre materie di interesse generale per l’università; - presenta al Ministro, entro un anno dall’insediamento, una relazione sulla condizione studentesca.Abbiamo intervistato il consigliere nazionale Francesco Esposto, studente al terzo di ingegneria corso per l'ambiente ed il territorio, già rappresentante degli studenti a Brescia eletto nel 2005.

  • Come mai hai deciso di candidarti come membro del Cnsu?

Perché pensavo, a fronte dei 2 anni di esperienza passata come rappresentante degli studenti a Brescia, di potere dare di più al nostro Ateneo, così ho deciso di candidarmi per essere più incisivo e poter migliorare la strada che si stava percorrendo. Ricordiamoci che la maggior parte delle scelte locali sono all'interno di una logica nazionale ed europea.

  • Cosa ne pensi di questo rinvio delle elezioni nazionali per effetto del decreto "milleproroghe"?

Sono contrario, in realtà, perchè adempiere al ruolo di rappresentante degli studenti non deve diventare "un lavoro" ma è un servizio che il singolo cerca di svolgere al meglio per migliorare il sistema universitario. Prorogare a 3 anni il mandato, quando la carriera di uno studente universitario in regola è di 3 o 5 anni, è un'assurdità ed equivale a creare una sorta di "casta" o blocco alle rappresentanze a livello nazionale poichè nessuno si candida al primo o al secondo anno di corso in quanto non conosce nè problemi nè dinamiche dell'università.Sarebbe quindi meglio ritornare al mandato biennale.

  • Ti assorbe parecchio questo impegno?

Come funzionano le assemblee? Il Cnsu è abbastanza impegnativo, in termini di tempo. Ad oggi abbiamo fatto 13 sedute, che in genere durano 2-3 giorni, al Ministero dell'Università (Roma, zona Eur) ed io ho partecipato a 12 sedute. Aldilà dei singoli incontri,, il tempo utilizzato per essere sempre aggiornati ed informati, è elevato. Durante le assemblee diamo pareri in merito ad ogni, disegno di legge e a tutto ciò che riguarda l'Università e la ricerca; solleviamo problemi; cerchiamo di portare proposte per risolvere esigenze nazionali ma anche locali.

  • Ad esempio?

Ad esempio durante lo scandalo dei "test di medicina" io ho presentato un documento degli studenti di Brescia in cui si chiedeva di fare chiarezza in merito e di prendere provvedimenti.

  • Le proposte da dove vengono esattamente?

Dipende: singoli studenti, liste, gruppi, associazioni…di tutto e di più. Devo dire che Brescia ha proposto molto, e penso anche bene, essendo un ateneo medio-piccolo con meno di 15.000 studenti... Tante questioni però ci vengono poste dall'"alto", dal ministero, come la riforma e quindi ci viene chiesto di dire cosa ne pensiamo e come si può migliorare.

  • Quale questione state affrontando ora?

Ora c'è la questione riguardante l'esame di abilitazione delle scuole di specializzazione medica: la data non è ancora uscita e si è in ritardo quindi il Cnsu ha scritto un documento in cui sollecita il ministro ed il ministero a emanare il bando al più presto e abbiamo anche chiesto di incontrare le persone a cui compete tutto questo per sollecitarle e sembra che qualcosa inizi a muoversi. Anche per giurisprudenza stiamo intervenendo sia per proporre il tirocinio all’ultimo anno sia per modificare la rigidità del curriculum.

  • Secondo te qual è la "vittoria" più grande del Cnsu?

Direi che da un punto di vista "tangibile" nell'immediato credo la posizione in merito ai test errati di medicina e alle scuole di specializzazione e a numerose modifiche di regolamenti che vanno nella direzione degli studenti ad esempio il poter cambiare il corso di studi mantenendo i crediti acquisiti.. Il "lavoro" più importante però riguarda il mettere in mostra i problemi che hanno gli studenti e cercare di risolverli: tante questioni recepite con la nuova riforma penso siano partite da noi. Purtroppo abbiamo incontrato la dott.ssa Gelmini un po’ tardi, quando tutto era già stato "fatto".

  • Quale impatto immagini sull’Università degli Studi di Brescia a causa del tanto discusso decreto Gelmini?

Sicuramente la situazione attuale è gravissima! quasi al collasso e se tutto rimarrà così oltre ad aumentare sicuramente le tasse da settembre (ne stiamo discutendo proprio in questi giorni) e oltre a ridurre le supplenze...accadrà qualcosa di molto grave: chiuderanno alcuni corsi, aumenteranno le tasse e ci saranno meno servizi; senza parlare dei tagli alla ricerca che ai più non sono tangibili!

  • E quindi come si interviene per evitarlo? Come evitarlo?

Basterebbe poco: 1. colpire chi spreca veramente con nomi di università e corsi; 2. coinvolgere gli studenti; 3. capire che l'Università e la ricerca sono importanti. Il primo passaggio di tutto è: responsabilizzare il sistema Universitario è una cosa molto concreta, in Università nessuno ha colpe o merito: il rettore delega ai presidi, i presidi ai dipartimenti, i dipartimenti ai singoli professori e così non si va molto lontano perché ognuno deve avere la sua responsabilità.

  • Due domande ancora. La prima: quali sono i disagi che avete riscontrato tra gli studenti, senza considerare quelli legati alla legge 133?

In ordine al "percorso universitario": 1. mancanza di un adeguato orientamento (non è con pubblicità che spieghi bene cosa è l'università e cosa fa il tuo corso di studi); 2. la difficoltà a risolvere i problemi legati ai singoli esami (se mi si accavalla un appello come faccio, se devo compilare il piano di studi); 3. la difficoltà a scegliere il piano di studi con semplicità (e ciò è legato per esempio all'Erasmus, con il quale ci sono 1000 problemi) e quindi la difficoltà a cambiare; 4. il collegamento con il "mondo del lavoro".

  • Pensi che si riusciranno a risolvere?

Mi riferisco per lo più al quarto problema.Si può fare tanto, ma ci vuole la volontà di tutti. Da 4 anni ad oggi (aldilà delle ultime leggi) la situazione sta migliorando: la riforma ex-270 va in questa direzione! Bisogna crederci...e se posso permettermi...partecipare come studenti! Perché lo spazio c'è ma siamo in troppo pochi a partecipare e ad incidere...

  • L’altra domanda è: pensi che guardando agli altri sistemi universitari (tipo quelli europei) potremmo modificare e migliorare il nostro?

Io penso che il nostro sia un sistema a sé; detto ciò però per quanto le riguarda tutte le scelte (ultime leggi, Gelmini a parte) noi ci stiamo interfacciando e scegliamo il tutto in un quadro europeo della formazione: gli obiettivi di Lisbona 2010, (ad es. per una laurea unica che può essere riconosciuta all'estero) sono vincolanti perché tutte le nostre scelte sono in quella direzione. Infatti la legge 270/04 e i nuovi ordinamenti che partiranno a Brescia l'anno prossimo a economia ed ingegneria recepiscono questo indirizzo. Tutto in realtà è partito dal processo di Bologna. Il tema dei titoli di studio e della loro articolazione in cicli è centrale nel Processo di Bologna. Nella Dichiarazione di Bologna (1999) il tema viene affrontato attraverso l'individuazione di due dei sei obiettivi ivi indicati. 1. Titoli di agevole lettura e comparazione; in questo punto si fa riferimento al Diploma supplement e all'implementazione di un Sistema di Istruzione Superiore europeo che favorisca la occupabilità e sia in grado di competere a livello internazionale. 2. Due cicli principali, "undergraduate" e "graduate". *L'accesso al secondo ciclo richiede il completamento del primo. *Il 1°ciclo: durata almeno 3 anni; titolo valido nel mercato del lavoro europeo come livello appropriato di qualificazione. *Il 2° ciclo: può concludersi con "master" e/o dottorato.

  • C'è qualcosa che vorresti fosse detta a tutti attraverso la newsletter?

Sì. Aldilà della propria facoltà, appartenenza politica, interessi ed altro è importante che lo studente che dedica all'incirca l'80% della sua vita per almeno 3 anni allo studio e a ciò che sta facendo si interessi un po’ di più a tutto ciò e cerchi di migliorarlo nel suo piccolo! Solo così forse avremo meno lamentele, meno ignoranza e più qualità sia per noi stessi che per gli altri, come diceva John Fitzgerald Kennedy “pochi avranno la grandezza per raggiungere la storia, ma ciascuno di noi può agire per cambiare qualcosa nel mondo, e nell'insieme di tutte queste gesta sarà scritta la storia di questa generazione”.

venerdì 24 aprile 2009

Atenei, il 2008 "annus horribilis": meno lauree, record di fuoricorso

Record di ripetenti e fuori corso all'università. Il 2008 è stato "l'annus horribilis" per gli studenti degli atenei italiani: calo dei laureati e aumento della dispersione. Il dato è stato reso noto dallo stesso ministero dell'Università attraverso l'annuale rilevazione degli iscritti e dei laureati. Il numero di studenti in ritardo con gli studi ha raggiunto la percentuale più alta degli ultimi trent'anni e coloro che tagliano il traguardo subisce un brusco passo indietro. Dopo anni in cui il numero dei laureati è cresciuto a ritmi serrati comincia la fase discendente. Ma l'esigenza dell'Europa e dell'economia è di avere un numero sempre maggiore di giovani in possesso di un titolo superiore. Tanto per dare un'idea delle sempre maggiori difficoltà che incontrano i ragazzi italiani a tenere il passo con appelli ed esami basta dare un'occhiata ai numeri diffusi qualche giorno fa dal ministero. Su oltre 1 milione e 776 mila studenti iscritti nell'anno accademico in corso quelli in regola con il precorso di studio scelto sono appena 945 mila. La restante parte è fuori corso o ripetente. Si tratta di 831 mila ragazzi e ragazze che con tutta probabilità hanno incontrato difficoltà o dopo essersi iscritti hanno deciso di abbandonare l'università. Con aggravio sulle casse dello Stato per circa 5 miliardi di euro l'anno. Il costo sostenuto dalla collettività per uno studente universitario si aggira infatti attorno agli 8 mila euro l'anno. Nel 2008/2009 ripetenti e fuori corso sono 47 su 100. Nel 1980/1981 erano il 27 per cento e 10 anni dopo il 31 per cento. Quando nel 2000 venne istituito il 3 più 2 il tasso di studi irregolari viaggiava sul 44 per cento per scendere nel 2006/2007 al 42 per cento. Evidentemente un certo beneficio le lauree triennali lo hanno portato ma la luna di miele sembra già conclusa. La lista delle facoltà con oltre la metà di studenti in difficoltà è lunghissima e piena di sorprese. Perché tra i corsi di studio "difficili" ne compaiono alcuni con pochissimi studenti: Scienze ambientali, Studi arabo-islamici del mediterraneo e Musicologia che annoverano, per ogni facoltà, meno di 500 appassionati in tutta Italia. Tra le facoltà più ostiche c'è Ingegneria ma anche Psicologia, Lettere e Filosofia e Scienze politiche. Gli studenti di Medicina e quelli di Farmacia sono tra i più virtuosi: 26 e 31 per cento di "irregolari" a testa. Ma le cattive notizie dal mondo universitario arrivano anche sul fronte dei laureati. Nell'anno solare 2008 sono riusciti a fregiarsi del prestigioso titolo in 293 mila, quasi 6 mila in meno rispetto al 2007. E' la prima volta da quattro anni a questa parte che si registra un calo così vistoso: meno 2 per cento. Dal 2005 al 2007 si è sempre superata la soglia delle 299 mila unità. Dal 2000 ad oggi si è registrata una vera e propria impennata di giovani e meno giovani laureati: da 160 mila a 293 mila appunto. Ma il calo registrato nell'ultimo anno lascia intravedere una inversione di tendenza. Un calo vistoso di laureati tocca i camici bianchi di Medicina e dei colleghi di Veterinaria: meno 6 per cento e 7 per cento. Ma anche Giurisprudenza (meno 5 per cento) e Scienze della formazione, con 4 laureati su 100 in meno di 12 mesi fa.

lunedì 20 aprile 2009

ELEZIONI UNIVERSITARIE A BRESCIA IL 12 E 13 MAGGIO: per le liste dei candidati c'è tempo fino al 22 aprile

Le elezioni studentesche si terranno martedì 12 e mercoledì 13 maggio. Lo ha stabilito il Rettore con decreto rettorale del 2 aprile scorso, con il quale sono state indette le consultazioni per la nomina dei rappresentanti degli studenti. In particolare negli organi di ateneo verranno eletti 4 studenti nel Senato accademico, 6 nel Consiglio di amministrazione, 2 nel Comitato per lo Sport, 2 nel Senato accademico integrato e 8 del Consiglio rappresentativo degli studenti (Crs). Ricordiamo poi che nel Crs siederanno anche gli eletti nel Cda, Senato accademico e Comitato per lo sport. Per le Facoltà saranno invece complessivamente 74 gli studenti da eleggere: 12 per il consiglio di Facoltà di Economia, 6 per quello di Giurisprudenza, 26 per Ingegneria e 30 per Medicina. Quando e dove si vota Ogni studente - al quale verranno consegnate sei schede elettorali di colore diverso - potrà esprimere una sola preferenza per ogni votazione. votazione. Le elezioni avranno luogo dalle 9 alle 18 di martedì 12 e dalle 9 alle 14 di mercoledì 13 maggio 2009. I seggi saranno predisposti in tutte e quattro le Facoltà: a Economia si voterà nella sala studio al primo piano della struttura di contrada Santa Chiara 50; a Giurisprudenza nell’aula studio sotto il porticato della sede di via Battaglie 58; a Ingegneria nell’aula tutor di fronte alla portineria di via Branze 38; infine a Medicina il seggio sarà nell’aula studio di Viale Europa 11. Chi può votare ed essere votato L’elettorato attivo spetta a tutti gli studenti, in corso e fuori corso, che alla data di svolgimento delle elezioni risultino regolarmente iscritti ai corsi di studio (vecchio e nuovo ordinamento). Hanno invece diritto all’elettorato passivo tutti gli studenti in corso e fuori corso che alla data di svolgimento delle elezioni presentino un numero complessivo di anni di iscrizione, a decorrere dalla prima immatricolazione (sia a Brescia sia in altri atenei) non superiore di due anni alla durata legale del corso di appartenenza. Per le rappresentanze in Senato accademico e in Consiglio di amministrazione l’elettorato attivo e passivo spetta anche agli iscritti alle scuole di specializzazione e ai dottorati di ricerca. La presentazione delle liste Le firme dei candidati e dei sostenitori delle liste saranno raccolte presso le Presidenza della Facoltà di appartenenza, ove, accertata l’identità dei firmatari e verificata la regolare iscrizione, si provvederà all’autenticazione della firma. A tal fine si potrà accedere liberamente nelle presidenze di Facoltà dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 fino al 22 aprile 2009. Le liste dei candidati, contrassegnate con una denominazione o sigla, e firmate sia da tutti i candidati sia dai sostenitori, dovranno poi essere consegnate dal presentatore di lista (il rappresentante ufficiale dello schieramento) all’ufficio elettorale della Statale in via Gramsci 17 entro le 12.30 di mercoledì 22 aprile. Stando alle indicazioni contenute nel decreto rettorale di indizione, gli elenchi dei candidati, suddivisi per facoltà e liste di appartenenza, saranno pubblicizzati almeno quindici giorni prima della data fissata per le elezioni tramite affissione agli albi del Rettorato e delle Facoltà. Il vecchio Crs si congeda Il vecchio Crs si congeda Giunge così a naturale conclusione il mandato di Dario Bellitti – studente di Giurisprudenza – che ha guidato per due anni il Consiglio rappresentativo degli studenti bresciani. A lui abbiamo rivolto alcune domande in merito al lavoro svolto nel più importante organo studentesco dell’Ateneo. “Questa esperienza ha significato un’assunzione di responsabilità – spiega Bellitti -: mi sono trovato a presiedere l’organo di massima rappresentanza studentesca, per questo mi sono sentito in dovere di portare all’attenzione dei vari organi competenti tutte le problematiche che toccano noi studenti. Un’esperienza che mi ha segnato molto e mi ha fatto crescere. Ho capito che è fondamentale essere determinati e avere obiettivi precisi, ma che per raggiungerli è sempre necessaria un’opera di confronto e, talvolta, anche di mediazione”. E’ stato difficile conciliare la presidenza con gli impegni di studio? “Devo ammettere che non è stato sempre facile soprattutto durante i periodi di esame dove ci si dovrebbe concentrare unicamente sullo studio. Sono stati due anni di grandi soddisfazioni. Ci siamo riuniti 14 volte, un risultato positivo e non scontato. Basti pensare che durante lo scorso mandato, il consiglio ha lavorato solo per pochi mesi. Lavorare con costanza e impegno ha permesso al consiglio di fare molte proposte, ma soprattutto di raggiungere molti risultati. Quali risultati? “Innanzi tutto la creazione di uno sportello studenti stranieri presso le segreterie dell’Università, la promozione della raccolta differenziata nell’ateneo già partita presso la facoltà di Ingegneria, l’organizzazione di momenti di riflessione all’interno delle diverse facoltà attraverso la realizzazione del “Calendario della Memoria” che ha ottenuto il patrocinio e il contributo da parte di Provincia, Comune, Fondazione ASM e Università degli Studi di Brescia. Su nostra proposta il Comune di Brescia, a partire da giugno, prolungherà l’orario di apertura della Cavallerizza e, quasi certamente, le aule studio del Cedisu rimarranno aperte anche il sabato. Abbiamo chiesto e ottenuto l’attivazione di un tavolo che coinvolgesse amministrazione, studenti e personale dell’Università per affrontare in modo concertato i problemi di spostamento che ogni giorno riguardano migliaia di persone. Abbiamo contribuito fattivamente alla stesura del nuovo regolamento didattico di ateneo e nel nostro parere sulla programmazione triennale dell’Università abbiamo chiesto di porre maggiore attenzione su quegli aspetti in grado di migliorare gli scambi internazionali degli studenti e il servizio “Erasmus”. Il giorno della tua elezione auspicavi trasparenza, collegialità, confronto e correttezza nei confronti di tutti gli studenti. Ritieni di aver realizzato questi obiettivi? “Ritengo di si. Una delle prime richieste del CRS è stata chiedere che tutti i verbali delle nostre sedute con i documenti approvati fossero resi pubblici e consultabili sul sito dell’università e che agli studenti fosse data la possibilità di interagire con il nostro organo attraverso la creazione di un’apposita casella di posta elettronica. Da un lato infatti è importante che gli studenti conoscano sempre quale sia l’operato e l’impegno dei loro rappresentanti visto che questi si sono presentati pur sempre a delle elezioni. Dall’altro è fondamentale ,proprio per indirizzare meglio il lavoro dei rappresentanti, che agli studenti sia data la possibilità di comunicare eventuali suggerimenti, istanze o proposte. Credo che il lavoro che abbiamo svolto in meno di due anni abbia permesso di fare conoscere maggiormente che cos’è il CRS e quale è il suo ambito di operatività”. Le elezioni si avvicinano, il tuo impegno politico in università avrà un futuro? Sono prossimo alla laurea: fino a quando sarà possibile continuerò a dare il mio contributo, soprattutto sostenendo quegli studenti che iniziano ora ad avvicinarsi al mondo della rappresentanza studentesca

giovedì 9 aprile 2009

Terremoto a L'Aquila, gli universitari si mobilitano

APPELLO DELL'ASSOCIAZIONISMO STUDENTESCO E GIOVANILE Insieme per aiutare sfollati e vittime del terremoto APPELLO AI GIOVANI E AGLI STUDENTI L’Aquila è sconvolta, distrutta, la conta dei morti e dei feriti non si ferma, la tragedia e grandissima. In televisione e sul web vediamo scorrere le immagini del disastro, vediamo le case sventrate, la gente disperata. Non possiamo stare a guardare! Il terremoto ha ucciso e lasciato senza casa tanti studenti e tanti giovani: L’Aquila è una città universitaria, le case del centro sono abitate da tanti studenti fuori sede, anche le residenze universitarie sono state distrutte e sono diventate teatro della tragedia. Ci rivolgiamo pertanto a tutti i giovani e agli studenti di tutto il Paese: serve una grande e corale azione di solidarietà e di impegno. In queste ore i volontari della protezione civile stanno fornendo il primo soccorso, ma presto servirà l’aiuto di persone comuni, sia in loco che a distanza. Le associazioni firmatarie di questo appello si impegnano a mettere a disposizione tutti i loro contatti e la loro rete organizzativa per agevolare la raccolta di fondi, di generi di prima necessità, di materiali utili alla popolazione colpita dal terremoto. Rivolgiamo un appello a tutti i giovani e agli studenti perché si rendano disponibili per ospitare gli sfollati: tanti sono quelli rimasti senza casa, e nelle prime settimane sarà difficile trovare posto per tutti. E infine chiediamo di mettersi a disposizione qualora servano volontari per le fasi successive a quelle di queste ore. Scriveteci, mandateci la vostra disponibilità per una di queste iniziative a: giovanixlaquila@gmail.com Segreteria Organizzativa UdU- Rete studenti medi, via Morgagni 27, 0643411763, organizzazione@udu.it Associazioni promotrici UdU - Unione degli Universitari Rete degli studenti medi Giovani ACLI FUCI – Federazione Universitaria Cattolica Italiana GiOC – Gioventù Operaia Cristiana ARCI Ragazzi

mercoledì 25 marzo 2009

Le università senza studenti non esisterebbero, eppure sono il sogno del Ministro Gelmini & co

Il seminario sulla governance degli atenei in corso in questi giorni al Miur e il Disegno di Legge del Senatore Valditara sanciscono definitivamente quale deve essere secondo questo Governo il ruolo degli studenti all’interno dell’università italiana: nessuno. Da una parte infatti il DDL Valditara interviene riducendo ulteriormente la presenza degli studenti all’interno degli organi collegiali, già ora irrisoria. Dall’altra parte il Governo dimostra, a partire dall’iter seguito durante l’approvazione della L. 133/08, di non volere avere alcun confronto con gli studenti. Anche la successiva L 01/09 (la legge di conversione del DL 180) è stata approvata senza alcuna discussione. Ed ancora oggi si sta seguendo, nonostante i proclami contenuti all’interno delle linee guida del Ministro Gelmini inneggino alla centralità dello studente, il medesimo percorso. Il seminario di questi giorni conferma questa tendenza prevedendo l’intervento di un solo studente a fronte di una massiccia presenza dei rettori. Per non parlare del fatto che nei documenti distribuiti ci si concentra sul problema della mobilità della docenza, senza alcun riferimento alle immense difficoltà che gli studenti incontrano nel trasferirsi da un ateneo all’altro, non vedendosi spesso riconosciuti i crediti acquisiti. Per finire non si può non rammentare che tutte queste proposte di riforme stanno avvenendo in un contesto di fortissimi tagli all’università: la riforma degli organi di governo degli atenei non deve essere un abile trucco per mascherare l’ennesimo disinvestimento sulla formazione, l’università non può più reggere l’ennesima riforma a costo zero, figuriamoci una riforma accompagnata da tagli come questa....